Sono in auto su una strada tutta curve
costeggio la montagna
la macchina sbanda
cade nel precipizio
mi trovo in fondo alla valle
accanto ad un ruscello.
Sono sola
nessuno si accorge di me
mi godo la natura
la pace
il verde il suo equilibrio
posso scegliere
andare verso il mare
o risalire la corrente.
A terra un libricino
sembra molto antico
lo raccolgo
lui mi racconta:
“Dov’era il Silenzio?
Dove gli orecchi per percepirlo?
Non eravi né Silenzio né Suono
nulla tranne l’incessante
Alito Eterno che non conosce se stesso.”
Ora vedo la direzione
andrò verso la Sorgente
da sola
piano piano
incontrerò delle difficoltà
continuerò a salire
sempre
Delfina Camurati
Questa mostra tratta del mito della Creazione di cui la Cosmogenesi è lo studio e termina con un lavoro che parla della nascita dell'arte. L'opera da cui inizia è un trittico: la Divinità incomprensibile, la Radice invisibile sorge, secondo la mitologia, dall'oscurità ove ogni cosa è indifferenziata, senza pensiero ne qualità; noi possiamo, con la nostra mente limitata, percepirla solo attraverso un simbolo che ne evoca magicamente la Realtà. Sorreggono questo evento i Pilastri della Creazione che portano al mondo l'energia necessaria all'evoluzione, sono gli Archetipi, prime emanazioni che fanno da tramite tra il divino e l'umano e queste immagini ci portano alla nascita della vita sul pianeta. Un'esplosione frantuma l'apparente Realtà che non appare più nella sua interezza, ma sfaccettata in innumerevoli forme e così, abbandonato il proprio Centro, la vita iniziala sua ricerca frenetica e dolorosa per poter tornare all'Unità perduta. Da qui, attraverso innumerevoli peregrinazioni, l'umanità giunge ad un punto di evoluzione importante quando è in grado di elaborare nel proprio cervello un'immagine e di trasmetterla ai sensi. Le impronte delle dita o delle mani dipinte su pietra sono le prime manifestazioni della comparsa della pittura. Qui termina la ricerca che ho sviluppato per questa mostra.
Delfina Camurati