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Artista al Lavoro

Tutto il mio lavoro: dalla progettazione, al disegno,
alla scultura, alla fatica dello scavare nel legno
è una continua preparazione alla pittura,
perchè solo la pittura,
attraverso il suo impalpabile mondo illusorio, riesce
a condurmi dove i contrasti e le asperità si riassorbono
in un'armonia che tutto comprende
ed in cui è più dolce vivere.

 

Ci accompagnano di fatto nei precipizi della memoria, memoria tramutatasi in arte. È assolutamente affascinante confrontarsi con la sua opera, perché è assolutamente estranea alla comune e diffusa arte pittorica. La superficie non costituisce mai un rettangolo regolare, ma presenta sul lato superiore quasi sempre una linea spezzata, mentre anche sul pannello si rilevano una varietà di rilievi.
Inoltre, la possibile monotonia della superficie viene interrotta da linee che fanno pensare a pietre accatastate, mentre si fa continuamente uso di un cromatismo in cui sono individuabili diverse sfumature. Il cromatismo di quest’arte deriva da esempi di corrosione, con differenze create in base alla fughe riprodotte, ma è leggermente accennato in ogni superficie del pannello.
È chiaro che Delfina Camurati crea un mondo completamente a sé, che a dispetto delle tante similitudini con esistenti elementi architettonici, archeologici e minerali, può essere definito un’arte completamente autonoma.
È in un atelier in un cortile interno di un edificio di Torino che Delfina Camurati evoca la memoria, l’azione del tempo su muri e pareti. Lo fa in quanto artista dotata di grande talento che le consente di essere e rimanere se stessa.
È come se gli agenti atmosferici ed il tempo avessero incessantemente esercitato il proprio influsso sui rilievi e che l’aspetto corroso sia conseguenza di un’esistenza secolare. E la sorpresa è proprio nel fatto che Camurati ha volutamente integrato l’effetto della natura nella sua forma pura, non come copia accurata di vere pareti rocciose tagliate in muri o pareti. E così, la sua arte sembra sgorgare dall’inconscio per guidare l’osservatore nei precipizi della memoria. Una memoria solidificatasi in arte.
È assolutamente avvincente questo confronto con l’opera di Delfina Camurati. La sua arte si muove ai confini tra pittura e scultura. Ed infatti, si tratta di grandi pannelli in legno la cui superficie viene lavorata con scalpello e sgorbia per essere trasformata poi dal colore nel risultato di un’esplorazione geologica. Camurati si muove dunque in un universo molto particolare e la sua arte non risveglia curiosità solo per l’aspetto esteriore, ma soprattutto per l’accento sul mistero presente nelle sue pareti e muri in rilievo. L’arte di Delfina Camurati è contemporanea, ma rimanda al contempo ad un tempo primordiale in cui ha avuto origine la roccia.