L'Artista
JANUS
Un'artista torinese
Nuova Società 1980
Mostra alla galleria Unde? Torino
Delfina Camurati è un'artista soprattutto intelligente.Tra gli artisti che l'avanguardia ha segretamente nutrito è tra quelli da ricordare poiché sicuramente la sua strada sarà ancora molto lunga e molto proficua.Vi è, nelle sue invenzioni, la capacità di andare direttamente al centro delle idee e al centro dei sentimenti. Delfina Camurati si è riservata un campo d'azione non semplice: lo spazio e il tempo.
Lo spazio è ben rappresentato dall'esposizione che la Galleria "Unde?" le ha predisposto, trasformato in una specie di "nido azzurro" adatto a qualsiasi volo e a qualsiasi meditazione. Questo spazio potrebbe essere collocato in fondo al mare o in qualsiasi angolo del cielo, ma non è questa la sua reale collocazione: la sua funzione è, invece, quella di introdurre il visitatore a contatto con se stesso, non con una immagine esterna. Non è cioè un fatto fisico, una parete che circonda un oggetto, ma un oggetto che vive nell'interno della parete.Ma che cosa è veramente questo oggetto? Quale nome possiamo dargli? L'oggetto è in sostanza l'uomo, proprio nella sua complessità, nello stesso tempo macchina e individuo, meccanismo e sentimento.
Nell'interno di questa cellula probabilmente avrà quella visione della natura che non avrebbe più in mezzo a un campo di fiori oppure di grano.
È naturale che questo spazio sia continuamente attraversato dal tempo, scandito dalle forme immobili o in movimento del filo a piombo, adoperato in molti suoi quadri: filo a piombo che, nella sua oscillazione, rappresenta una specie di pendolo, ma è anche la separazione tra ciò che era prima e ciò che avverrà domani, tra i diversi momenti della vita così ben toccati in ogni punto dai vari momenti delle sue opere. Il filo a piombo è un antico simbolo
e, quindi, si presta a molteplici interpretazioni e a diverse chiavi di lettura: ma nessuna potrebbe essere quella giusta.
E se volessimo considerarlo soltanto sotto il profilo dell'estetica? Anche in questa parola, che oggi ha perduto molto della sua efficacia, vi è qualche spiraglio verso la realtà. Lo sanno i pittori che cercano oggi di ritornare alla pittura e le pittrici che dipingono le pareti per non dipingere la tela.
Fortunatamente per la Camurati si tratta di un'altra storia.
In fondo, essa dipinge sempre quel vecchio oggetto che è l'uomo.